Here I am

 

Lungo il proprio cammino, alla ricerca di una vita dignitosa, tra le centinaia di migliaia di migranti annui solo i più fortunati riescono a raggiungere i paesi europei, nella speranza che i propri diritti vengano riconosciuti. Una nuova vita per cominciare finalmente a “essere”. A fine 2022 (ultimo Mid-Year Global Trends Report uscito) si stima ci siano circa 21,8 milioni di persone tra rifugiati, richiedenti asilo e sfollati interni in Europa, provenienti da varie parti del mondo, in special modo dal Medio Oriente e dall’Africa, e da circa due anni a questa parte dall’Ucraina. In Italia c’è chi viene accolto nei SAI (Sistema di Accoglienza e Integrazione), dei veri e propri cohousing, ovvero case di accoglienza gestite da cooperative del privato sociale e finanziate dal Ministero dell’Interno.

I cohousing, oltre a sostenere gli ospiti garantendo loro cibo e ogni altra primaria necessità, secondo i dati governativi di inizio 2024, in Italia hanno messo a disposizione circa 44 mila posti (SAI), ai quali se ne sommano circa altri 80 mila nei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), a fronte di circa 430.000 persone tra rifugiati e richiedenti asilo presenti sul nostro territorio. Questa stima non considera però il totale degli immigrati presenti sul territorio italiano, infatti all’inizio del 2023 il numero di residenti stranieri in Italia ammontava a 5 milioni di persone, ovvero circa l’8,6% dell’intera popolazione nazionale, cui l’84% è concentrato nelle regioni del centro-nord. Questo fenomeno ha subito un’inarrestabile crescita fino al 2023, dove il numero di migranti sbarcati nei soli primi quattro mesi è letteralmente quadruplicato rispetto allo stesso periodo dei precedenti due anni e al 2018, mentre è addirittura 50 volte più alto rispetto a quello del 2019. Quest’anno si registra invece un calo, con 16mila sbarchi al 22 aprile, contro i 35mila dell’anno passato. Tra le principali ragioni per cui queste persone fuggono dal proprio paese ci sono i conflitti armati, una diffusa povertà estrema, la violenza domestica, i matrimoni forzati, la tratta, lo sfruttamento e i cambiamenti climatici.

La più trafficata delle vie migratorie è quella balcanica, che nel 2022 ha registrato il passaggio del 45% degli attraversamenti irregolari, seguita dalla rotta del Mediterraneo centrale che coinvolge le frontiere marittime di Libia, Tunisia, Malta e Italia.
Gli accordi tra i governi europei e quelli dei paesi attraverso i quali c’è il maggior flusso migratorio sono molteplici e tra questi ha un ruolo fondamentale la Turchia, con la quale l’Unione Europea nel marzo del 2016 ha firmato un accordo per porre un freno alle partenze dei migranti, accordo che ha già fruttato ad Ankara 6 miliardi di euro di contributi europei e che prevede, tra i vari punti, il rimpatrio in Turchia di tutti coloro che hanno compiuto la traversata verso le isole greche irregolarmente. La posizione geografica, unita alle conseguenze degli accordi con l’UE, hanno portato il paese eurasiatico a essere oggi in cima alla classifica mondiale per numero di rifugiati sul proprio territorio insieme all’Iran: 3,4 milioni
di persone. Ai flussi migratori provenienti da Asia e Africa si sono uniti anche quelli provenienti dall’Ucraina, che dal febbraio del 2022 ha già visto fuggire 8 milioni di persone, contribuendo a un ulteriore aumento
delle tensioni tra i partiti politici europei.

Here I Am segue la vita di ragazze e donne di origine africana, alcune delle quali giovani madri, ospitate in due cohousing nel comune di Bologna gestiti dalla “Cooperativa Sociale Società Dolce”. Il progetto le accompagna in questo tratto di vita durante la ricerca di identità e dignità, mostrando i piccoli e i grandi momenti di una quotidianità costretta al distacco dalla propria cultura e la propria terra.

(I nomi dei soggetti sono inventati per proteggerne la privacy)